Nella giornata di ieri ho avuto difficoltà ad aprire un account su Instagram per via del il mio cognome. Parlando con i giornalisti a Strasburgo, a margine della plenaria ho voluto denunciare quello che stava succedendo. Per lavoro ormai le piattaforme come Instagram sono fondamentali.
Subito dopo la mia iscrizione mi è stata richiesta un’autenticazione a due fattori che consisteva nel inviare una mia foto con in mano un cartello con un codice generato da loro. Dopo 24H mi hanno contattato via mail sostenendo che non avrebbero accettato il mio profilo in quanto non rispettava le linee guida della community e che il mio nuovo profilo era stato bannato definitivamente.
Ho allora provato a creare un nuovo account chiamandomi ‘Alessandra Gramsci’ o ‘Alessandra Berlinguer’, e in quel caso me lo ha preso. Alessandra Mussolini no, ovviamente non mi cambio il cognome per Instagram. Questo è un pregiudizio che diventa violenza.
In serata poi sono finalmente riuscita a risolvere il problema. Si sono messi in contatto con me e scusati del disservizio, del fraintendimento, e quindi mi hanno aperto l’account Instagram.
