Femminicidio, la soluzione è sempre l’emancipazione: il riscatto economico e professionale della donna

Lo stillicidio quotidiano delle notizie di donne uccise non ci dà tregua. È un fenomeno antico ma una nuova coscienza collettiva ha permesso che negli ultimi anni emergesse in tutta la sua drammaticità. La legislazione si è adeguata, l’attenzione delle cronache è alta e negli atenei si elaborano e discutono tesi. Eppure, continuano. Uomini che uccidono o tentano di uccidere le donne.

Attenzione, infatti, ai semplici tentativi o ai propositi non realizzati perché – se fosse possibile contabilizzarli con precisione – questi fornirebbero una rappresentazione del fenomeno ancora più drammatica. Come se la vita non fornisse già sufficienti difficoltà e inciampi, le donne hanno appreso che – come chiunque – possono morire per un incidente, di malattia o per un comune e indiscriminato atto di violenza. E poi, in più, hanno capito che possono morire di genere, cioè per il solo fatto di essere donne.

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