Qualcuno potrebbe pensare che sono attenta al ruolo delle donne nella società solo perché io stessa sono una donna. Beh, non è così che funziona. Io sono impegnata su questo tema semplicemente perché sono una persona civile e anche perché, occupandomi di politica da tanti anni so bene che, se un problema resta a carico solo di chi lo avverte sulla sua pelle, allora quel problema non si risolve mai. Quello delle donne, infatti, della loro emarginazione, della difficoltà a conquistare l’autonomia economica, e delle sopraffazioni che si tentano ai loro danni, è un tema di interesse per tutta la società e riguarda il progresso dell’Italia e dell’intera Europa.
Ne sono sempre felice ed è importante, ma non basta avere donne in ruoli apicali nelle istituzioni italiane ed europee, come in importanti società private. Potremo parlare di una vera Europa delle donne, quando si smetterà di parlare di “fragilità” delle donne: perché questa fragilità non esiste. Quella che esiste e che non si può più tollerare è solo la prepotenza di alcuni uomini: ecco, quelli sì che hanno un problema. E il primo problema che questi uomini hanno sono proprio io. Perché non mi spaventano affatto e mi impegnerò in ogni sede perché non possano mai più fare paura o nuocere a nessuno.